Eutizio Ferento

Eutizio Ferento

Eutizio Ferento

Secondo alcune fonti storiche, sant’Eutizio sarebbe nato a Ferento, antica cittadina nei pressi di Viterbo, verso l’anno 250, e alla giovanissima età 19 anni sarebbe stato già parroco nella stessa Ferento, consacrato dal vescovo Dionisio.

Sfuggito all’agguato tesogli da Trasone, magistrato romano Falerii, durante il quale fu catturata la sua allieva santa Felicissima, si recò sul rio Purgatorio, presso Falerii Novi, proprio per celebrare il funerale quest’ultima e di san Gratiliano e per benedire le due salme. Tuttavia, sulla via del ritorno, addentratosi nella Selva Cimina, fu sorpreso e arrestato dagli uomini Trasone. Grazie all’intervento Massimo, padre san Gratiliano e amico Trasone, egli venne liberato dopo pochi giorni prigione e poté tornare a Ferento. Secondo altre fonti, invece, concorcon la cattura del santo dopo i funerali dei due martiri, Eutizio non venne liberato, nonostante i tentativi aiuto del vescovo Dionisio.

La morte viene datata 15 maggio, per decapitazione, dopo innumerevoli tormenti. Attesa la notte, il corpo e la testa vennero recuperate dai fedeli del santo e il vescovo ne curò la sepoltura, avvenuta in alcune catacombe situate a quindici miglia circa da Ferento, nei territori dell’attuale Soriano nel Cimino. Dopo la pace costantiniana, la salma venne posta in una cassa marmorea e sul sepolcro venne costruita una chiesa. Intorno ad essa si sviluppò in seguito la frazione Sant’Eutizio.