Nel cuore della Tuscia, tra le mura antiche del Castello Orsini di_Soriano nel Cimino, si tramanda una delle leggende più inquietanti e affascinanti del territorio: quella del fantasma di_Marcello Capece.
Una storia di_amore e vendetta
Correva l’anno 1559. Il conte Giovanni Caraffa, signore del castello, sospettava che sua moglie Violante avesse una relazione segreta con Marcello Capece, giovane e colto gentiluomo di_corte. Accecato dalla gelosia e dal sospetto, il conte fece imprigionare Marcello nelle segrete del castello, dove fu torturato e ucciso senza processo.
Dodici giorni dopo, anche Violante fu strangolata nel castello di_Gallese, in un atto di_purificazione che il conte giustificò come difesa dell’onore. Da quel momento, il nome di_Marcello rimase inciso nella pietra e nella memoria popolare.
I sussurri del castello
Ancora oggi, si racconta che nelle notti d’estate, quando il vento accarezza le torri e il silenzio avvolge Soriano, dai sotterranei del Castello Orsini si levino sospiri, lamenti e sussurri. Alcuni giurano di_sentire passi leggeri, altri parlano di_una figura evanescente che si aggira tra le sale, vestita di_bianco e con lo sguardo triste.
Il fantasma di_Marcello non cerca vendetta, ma memoria. È il simbolo di_un amore spezzato e di_un’ingiustizia mai riparata.
Tra mito e identità
Questa leggenda non è solo una storia da raccontare: è parte dell’identità di_Soriano. Il castello, oggi sede di_eventi e visite guidate, conserva ancora l’atmosfera sospesa di_un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. La figura di_Marcello è diventata emblema di_un passato che continua a parlare, tra storia e mito.