Macchina Santa Rosa

macchina Santa Rosa

LMacchina Santa Rosa è il baldacchino trionfale che innalza al sopra dei tetti di Viterbo la statua di Santa Rosapatrona della città.

Essa assume oggi la forma una torre illuminata da fiaccole e luci elettriche, realizzata in metalli leggeri e in materiali moderni quali la vetroresina (che hanno sostituito da diversi anni il ferro, il legno e la cartapesta); è alta circa trenta metri, pesante cinquantuno quintali (5.100 kg), e sempre culmina con la statua della Santa. La sera del 3 settembre ogni anno, a Viterbo, la macchina viene sollevata e portata in processione a spalle da un centinaio uomini detti “Facchini Santa Rosa” lungo un percorso poco più un chilometro articolato tra le vie, talvolta molto strette, e le piazze del centro cittadino, immerse in un suggestivo buio nel quale solo la Macchina risplende sfarzosamente illuminata. Il trasporto, scandito dal grido di devoto entusiasmo “Viva Santa Rosa”, rievoca simbolicamente la traslazione della salma di Santa Rosa, avvenuta a Viterbo nel 1258 per disposizione di Papa Alessandro IV, dalla Chiesa Santa Maria in Poggio (detta della Crocetta) alla chiesa Santa Maria delle Rose (oggi Santuario Santa Rosa). La festa rientra nella Rete delle granmacchine a spalla italiane,  dal 2013 inserita nel Patrimonio orale e immateriale dell’umanità dell’UNESCO.

Il 9 luglio 1983 è stato effettuato un trasporto straordinario in occasione del 750º anniversario della nascita Santa Rosa. Nel 1984, in occasione della visita di papa Giovanni Paolo II, è stato organizzato un altro trasporto straordinario il 27 maggio. In questa circostanza, a piazza del Plebiscito, il Papa si reca personalmente tra i facchini sotto la pioggia per ringraziarli dello sforzo fatto, violando i protocolli sicurezza. La sua visita è anche ricordata per essersi confuso ed aver scambiato Santa Rosa con Santa Rita.