Urcionio, il fiume scomparso.

Riserva Naturale Regionale Valle dell’Arcionello, si estende dalle propagini delle mura civiche medievali fino al monte Palanzana (802 m) comprendendo la gola del fosso Urcionio che oggi scorre quasi completamente nel sottosuolo, mentre scorreva in superficie fino ai primi decenni del Novecento.

Copertura del Torrente Urcionio verso il 1935, attuale Via Marconi.

che dopo un  lungo e tortuoso percorso arriva alle porte Viterbo, nei pressi via Genova, per poi proseguire, del tutto invisibile, fuori porta Faul. Questo torrente  è legato alle origini e allo sviluppo Viterbo; un tempo il suo letto divideva in due la città e i collegamenti principali che univano i colli situati lungo le  rive opposte erano quello de “La “Svolta” (così chiamata la parte che va da via Matteotti a Corso Italia) e l’antico Ponte Tremolo o Tremoli, cosiddetto per via delle vibrazioni create dai carri al loro passaggio sul fondo in legno, che si trova tuttora sotto il piano stradale Piazza del Sacrario. Il suo ampio percorso, formato da  forre e profonde gole,  costituì nei secoli passati un elemento difensivo naturale dell’antica città posta originariamente sul colle del Duomo

Gli A12 sono un sistema sonoro che affiora dal suolo con un disco metallo e invita il cittadino ad avvicinarsi per riascoltare il suono dell’acqua quel fiume che una volta passava proprio lì.